TERREMOTO EMOTIVO
Un evento destabilizzante come un terremoto genera inevitabilmente e naturalmente paura e panico. Talune volte però questo forte senso di disagio e terrore in alcune persone permane anche a distanza di molto tempo senza che si possa essere più in grado di liberarsene.
Fatta eccezione per le situazioni più drammatiche e tragiche che richiedono una riflessione e un approccio di natura diversa di quello che andrò a trattare, vorrei soffermarmi su quelle situazioni in cui la persona, pur non avendo subito perdite importanti umane e/o materiali, perde tuttavia la tranquillità senza più riuscire a riacquistarla completamente nonostante il trascorrere del tempo dall’evento traumatico. Parlo di ansia, panico, paura, timore di perdere il controllo… e via dicendo…sensazioni scaturite dall’evento terremoto ma che ormai si sono cronicizzate e si manifestano nella quotidianità in diverse circostanze.
Il terremoto della terra dà voce ad un terremoto interiore ed emotivo. Si tratta di un accadimento esterno imprevedibile e ingestibile che fa prendere coscienza di quanto nulla sia sotto il nostro assoluto controllo. Quando le fondamenta della nostra casa interiore sono solide e ben strutturate allora le mura portanti si scuotono ma rimangono intatte, ma quando le fondamenta sono poco profonde e fragili allora anche la casa si sgretola e ricostruirla richiede molto tempo e risorse. Il terremoto della terra diviene quindi il simbolo di un’instabilità che in realtà è già dentro di noi e che si lega a questo evento per poter uscire allo scoperto. La paura diviene panico, il disagio ansia, il naturale senso di impotenza diviene totale perdita di controllo o terrore che ciò possa accadere. Si crea uno squarcio interno da cui si propagano “scosse” che però non sono di assestamento ma piuttosto di lento e continuo dissesto.
Il punto non è perdere o non avere il controllo della situazione…in realtà non lo abbiamo mai avuto e mai lo avremo. Prendere consapevolezza di ciò significa accettare il cambiamento in quanto tale e il fatto che esso porta inevitabilmente con se delle conseguenze...talvolta positive, talvolta negative. Il cambiamento è movimento…e se a volte questo può spaventare in realtà sarebbe bene ricordare che è anche garanzia del fatto che nulla rimane immutato e quindi anche le situazioni più negative hanno la possibilità di evolvere e ritrovare un equilibrio diverso.
Approfondire e cercare di comprendere “come” e con “quali” strumenti è stata costruita la propria casa interiore, attraverso un percorso di crescita psicologica, consente con pazienza di capire dove possono essere nascosti i punti di rottura e scegliere il materiale più adatto per ripararli.
Dott.ssa Luna Vincenzi
lA PERFEZIONE NON ESISTE
La perfezione non esiste...non esistono forme e contenuti perfetti..esiste unicità...ognuno di noi è unico e imperfetto..e in quanto tale proprio di una bellezza rara e introvabile altrove...l obiettivo non è raggiungere qualcosa che non esiste ma raggiungere la consapevolezza di ciò che siamo..vedere quella bellezza rara..accettarla e rispettarla esattamente per come è!
Potete anche mettere un paio d'ali a un cavallo..non volerà mai..semplicemente perché non è nato per questo e ciò non significa che è sbagliato ma semplicemente che è nato per essere e fare altro! Così come un bambino non chiede un genitore perfetto..ma una mamma e un papà che commettano anche errori purché essi trasudino amore!
Il concetto di perfezione nasce dalla tendenza al confronto, al paragone, al giudizio costante con e dell' altro..che genera bisogno di controllo su di se e su ciò che ci circonda limitandoci nella comprensione che ognuno di noi è perfettamente imperfetto!
Spingersi oltre i propri limiti, oltre ciò che si è, oltre la propria autenticità e unicità non è potenzialmente meno pericoloso dell'abbassarsi al di sotto di se stessi..
La vita non richiede perfezione e quindi una sensazione costante di vuoto..come se mancasse sempre qualcosa per "essere come".. ma pienezza e coraggio!
Dott.ssa Luna Vincenzi
«La vita per compiersi, ha bisogno non della perfezione, ma della completezza. Di questa fa parte la 'spina nel fianco', la tolleranza dell'imperfezione, senza la quale non c'è né progresso né ascesa.»
C.G. Jung
DIPENDENZA AFFETTIVA
Quello che incatena nella dipendenza affettiva e' l’ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela..
farcela prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo.
Forse allora non si tratta di Amore ma di Paura...paura di restare soli, paura di non essere degni di amore e di considerazione, paura di essere ignorati o abbandonati. Offriamo il nostro amore con la speranza che l'altro ci protegga dalle nostre paure; invece cosi facendo le paure e le ossessioni si radicano, finché offrire amore nella speranza di essere ricambiati diventa la costante di tutta la nostra vita.
Dott.ssa Luna Vincenzi
«Ecco, vedi, io mi sono innamorato due volte nella vita, ma sul serio, e tutt’e due le volte ero sicuro che sarebbe stato per sempre e fino alla morte, e tutt’e due le volte è finita e non sono morto»
Hermann Hesse
Un evento destabilizzante come un terremoto genera inevitabilmente e naturalmente paura e panico. Talune volte però questo forte senso di disagio e terrore in alcune persone permane anche a distanza di molto tempo senza che si possa essere più in grado di liberarsene.
Fatta eccezione per le situazioni più drammatiche e tragiche che richiedono una riflessione e un approccio di natura diversa di quello che andrò a trattare, vorrei soffermarmi su quelle situazioni in cui la persona, pur non avendo subito perdite importanti umane e/o materiali, perde tuttavia la tranquillità senza più riuscire a riacquistarla completamente nonostante il trascorrere del tempo dall’evento traumatico. Parlo di ansia, panico, paura, timore di perdere il controllo… e via dicendo…sensazioni scaturite dall’evento terremoto ma che ormai si sono cronicizzate e si manifestano nella quotidianità in diverse circostanze.
Il terremoto della terra dà voce ad un terremoto interiore ed emotivo. Si tratta di un accadimento esterno imprevedibile e ingestibile che fa prendere coscienza di quanto nulla sia sotto il nostro assoluto controllo. Quando le fondamenta della nostra casa interiore sono solide e ben strutturate allora le mura portanti si scuotono ma rimangono intatte, ma quando le fondamenta sono poco profonde e fragili allora anche la casa si sgretola e ricostruirla richiede molto tempo e risorse. Il terremoto della terra diviene quindi il simbolo di un’instabilità che in realtà è già dentro di noi e che si lega a questo evento per poter uscire allo scoperto. La paura diviene panico, il disagio ansia, il naturale senso di impotenza diviene totale perdita di controllo o terrore che ciò possa accadere. Si crea uno squarcio interno da cui si propagano “scosse” che però non sono di assestamento ma piuttosto di lento e continuo dissesto.
Il punto non è perdere o non avere il controllo della situazione…in realtà non lo abbiamo mai avuto e mai lo avremo. Prendere consapevolezza di ciò significa accettare il cambiamento in quanto tale e il fatto che esso porta inevitabilmente con se delle conseguenze...talvolta positive, talvolta negative. Il cambiamento è movimento…e se a volte questo può spaventare in realtà sarebbe bene ricordare che è anche garanzia del fatto che nulla rimane immutato e quindi anche le situazioni più negative hanno la possibilità di evolvere e ritrovare un equilibrio diverso.
Approfondire e cercare di comprendere “come” e con “quali” strumenti è stata costruita la propria casa interiore, attraverso un percorso di crescita psicologica, consente con pazienza di capire dove possono essere nascosti i punti di rottura e scegliere il materiale più adatto per ripararli.
Dott.ssa Luna Vincenzi
lA PERFEZIONE NON ESISTE
La perfezione non esiste...non esistono forme e contenuti perfetti..esiste unicità...ognuno di noi è unico e imperfetto..e in quanto tale proprio di una bellezza rara e introvabile altrove...l obiettivo non è raggiungere qualcosa che non esiste ma raggiungere la consapevolezza di ciò che siamo..vedere quella bellezza rara..accettarla e rispettarla esattamente per come è!
Potete anche mettere un paio d'ali a un cavallo..non volerà mai..semplicemente perché non è nato per questo e ciò non significa che è sbagliato ma semplicemente che è nato per essere e fare altro! Così come un bambino non chiede un genitore perfetto..ma una mamma e un papà che commettano anche errori purché essi trasudino amore!
Il concetto di perfezione nasce dalla tendenza al confronto, al paragone, al giudizio costante con e dell' altro..che genera bisogno di controllo su di se e su ciò che ci circonda limitandoci nella comprensione che ognuno di noi è perfettamente imperfetto!
Spingersi oltre i propri limiti, oltre ciò che si è, oltre la propria autenticità e unicità non è potenzialmente meno pericoloso dell'abbassarsi al di sotto di se stessi..
La vita non richiede perfezione e quindi una sensazione costante di vuoto..come se mancasse sempre qualcosa per "essere come".. ma pienezza e coraggio!
Dott.ssa Luna Vincenzi
«La vita per compiersi, ha bisogno non della perfezione, ma della completezza. Di questa fa parte la 'spina nel fianco', la tolleranza dell'imperfezione, senza la quale non c'è né progresso né ascesa.»
C.G. Jung
DIPENDENZA AFFETTIVA
Quello che incatena nella dipendenza affettiva e' l’ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela..
farcela prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo.
Forse allora non si tratta di Amore ma di Paura...paura di restare soli, paura di non essere degni di amore e di considerazione, paura di essere ignorati o abbandonati. Offriamo il nostro amore con la speranza che l'altro ci protegga dalle nostre paure; invece cosi facendo le paure e le ossessioni si radicano, finché offrire amore nella speranza di essere ricambiati diventa la costante di tutta la nostra vita.
Dott.ssa Luna Vincenzi
«Ecco, vedi, io mi sono innamorato due volte nella vita, ma sul serio, e tutt’e due le volte ero sicuro che sarebbe stato per sempre e fino alla morte, e tutt’e due le volte è finita e non sono morto»
Hermann Hesse